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Diocesi di Napoli


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Larcidiocesi comprende tutta la città di Napoli ad eccezione dei quartieri occidentali (vedi diocesi di Pozzuoli) nonché i comuni di Afragola, Arzano, Boscotrecase, Calvizzano, Casalnuovo di Napoli (in parte: vedi anche diocesi di Acerra e diocesi di Nola), Casavatore, Casoria, Cercola, Ercolano, Marano di Napoli, Massa di Somma, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Pollena Trocchia, Portici, Procida, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, Torre del Greco, Torre Annunziata (in parte: vedi anche diocesi di Nola), Trecase, Villaricca e Volla.

Sede arcivescovile è la città di Napoli, dove si trova la Basilica Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta.

Il territorio dellarcidiocesi, prima strutturato in zone pastorali e decanati, ora è stato riorganizzato in 13 decanati – ai quali presiedono altrettanti decani – che, a loro volta, sono suddivisi in 287 parrocchie.[1] I decanati sono: centro storico, Sanità, quartieri, Posillipo, Vomero, Vasto, Secondigliano, Scampia, Ponticelli, Marano, Casoria, Portici e Torre del Greco.

Secondo la tradizione Napoli sarebbe stata visitata da san Pietro e da san Paolo e sarebbe stato proprio san Pietro a consacrare vescovo santAspreno. Il primo vescovo storicamente documentato è Fortunato I, che possedeva la cattedra napoletana attorno agli anni 342-344.

Quasi tutti i vescovi fino al VI secolo e altri nel VII secolo sono venerati come santi dalla Chiesa cattolica.

Allinizio dellXI secolo Sergio II fu il primo a fregiarsi del titolo di arcivescovo. Durante il periodo di dominazione bizantina gli arcivescovi di Napoli erano sempre stati consacrati a Roma, nonostante nominalmente tutti i possedimenti in Italia erano stati sottoposti alla giurisdizione del patriarca di Costantinopoli. A Napoli erano in auge sia il rito romano sia il rito bizantino.

Dal 1458 al 1575 la cattedra arcivescovile fu appannaggio di diversi esponenti della famiglia Carafa, che si succedettero con ununica interruzione di cinque anni.

Due arcivescovi di Napoli furono elevati al soglio pontificio: papa Paolo IV nel 1555 e papa Innocenzo XII nel 1686.